Clima, a che punto siamo con gli impegni di Parigi

L'accordo di Parigi sul clima per mantenere l'aumento della temperatura media globale sotto i 2 gradi rispetto alla temperatura media del 1850 è stato approvato a dicembre 2015. A che punto siamo con le azioni concrete? Per capirlo può essere utile il Climate Change Performance Index elaborato da Germanwatch, organizzazione non governativa tedesca, che sintetizza in una classifica - basata su emissioni, fonti rinnovabili, efficienza e impegno politico - le prestazioni climatiche delle 57 maggiori economie.
Le prime tre posizioni restano vuote perché nessuno è in linea con l'obiettivo parigino, così come la Svezia, quarta, è la prima della classe, premiata per il calo delle emissioni, seguita da Lituania e Marocco.
Il Regno Unito è ottavo, la Francia quindicesima e la Germania solo ventiduesima, per il grande uso di carbone. L'Italia è sedicesima, non rispettando gli annunci che fa nei consessi internazionali. In fondo alla classifica troviamo Arabia Saudita, Iran, Corea del Sud, dalle politiche climatiche del tutto insufficienti, raggiunte dagli Stati Uniti di Donald Trump. Cina e India continuano invece a risalire per il loro impegno nelle rinnovabili: la prima è ora al quarantunesimo posto, mentre la seconda è addirittura quattordicesima.
Secondo Stephan Singer, coautore della ricerca, 《se è positivo l'aumento globale nelle rinnovabili, favorito dal loro calo di prezzo, i ritardi in settori come i trasporti e i consumi domestici fanno sì che si sia ancora molto lontani dal rispetto degli impegni di Parigi》. (AlSa)

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