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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Mitsubishi Hitachi Power Systems e la ibridazione dell'energia

Mitsubishi Hitachi Power Systems ha lanciato un sistema ibrido pressurizzato per la generazione di energia che integra stack di celle a combustibile ad ossidi solidi (SOFC) con microturbine a gas (MGT). Il sistema è stato sviluppato usando una versione da 250 kW. Il progetto è stato realizzato col supporto dell'agenzia di ricerca del Giappone NEDO (New Energy and Industrial Technology Development Organization. Il Ministro dell'Economia, del Commercio e dell'Industria giapponese sta promuovendo una maggiore adozione dei sistemi a Fuel Cell a causa della loro notevole efficienza nella generazione di energia e delle minime emissioni di CO2. Vedere www.mhps.com/news/20160921.html

La potenza della fusione tra quark

La fusione nucleare che tiene in vita le stelle e sarà forse alla base dei reattori che in futuro produrranno elettricità, potrebbe non essere la fonte di energia più potente presente in natura. Lo dimostra uno studio teorico pubblicato su 《Nature》da Marek Karliner dell'Università di Tel Aviv e Jonathan Rosner dell'Università di Chicago, che prende in considerazione la fusione tra quark, ossia le particelle elementari che compongono tra l'altro i protoni e i neutroni. Secondo la ricerca, fondere quark potrebbe produrre una quantità di energia quasi dieci volte superiore a quella che si genera nei processi di fusione nucleare. I ricercatori sono arrivati a questa conclusione studiando alcune proprietà di una particella scoperta recentemente dell'acceleratore LHC al CERN di Ginevra, il barione double charmed . Questa particella è costituita da tre quark con 《sapori》- cioè caratteristiche - diversi: in particolare ha due quark charm e uno up . Gli scienziati hanno osserva

Clima, a che punto siamo con gli impegni di Parigi

L'accordo di Parigi sul clima per mantenere l'aumento della temperatura media globale sotto i 2 gradi rispetto alla temperatura media del 1850 è stato approvato a dicembre 2015. A che punto siamo con le azioni concrete? Per capirlo può essere utile il Climate Change Performance Index elaborato da Germanwatch, organizzazione non governativa tedesca, che sintetizza in una classifica - basata su emissioni, fonti rinnovabili, efficienza e impegno politico - le prestazioni climatiche delle 57 maggiori economie. Le prime tre posizioni restano vuote perché nessuno è in linea con l'obiettivo parigino, così come la Svezia, quarta, è la prima della classe, premiata per il calo delle emissioni, seguita da Lituania e Marocco. Il Regno Unito è ottavo, la Francia quindicesima e la Germania solo ventiduesima, per il grande uso di carbone. L'Italia è sedicesima, non rispettando gli annunci che fa nei consessi internazionali. In fondo alla classifica troviamo Arabia Saudita, Iran, Cor